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ACHILLE PERILLI



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BIOGRAFIA



Pittore italiano, tra i firmatari del manifesto del gruppo Forma tra il 1947-48 per la difesa dell'arte astratta, collaborò anche alla pubblicazione di Forma 1 e Forma 2. Nel 1949 aderì al MAC (Movimento per l'arte concreta); dal 1957 al 1960 diresse con G. Novelli la rivista L'esperienza moderna; con altri fondò (1964) la rivista Grammatica. Partecipò alla Biennale di Venezia (1962, 1968). Interessato inizialmente a composizioni astratte con sequenze grafico-narrative, dagli anni Settanta si è dedicato alle machinerie, strutture mutanti, determinate da una metodologia irrazionale. Sempre a contatto con gli ambienti culturali più all'avanguardia, nel 1971 scrive il Manifesto della Folle Immagine nello Spazio Immaginario; nel 1972 partecipa alla costituzione del Gruppo Altro; nel 1982 pubblica il manifesto Teoria dell'irrazionale geometrico. Ha collaborato anche ad allestimenti teatrali. A P. sono state dedicate numerose mostre personali e retrospettive in importanti gallerie e musei: Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, 1988; Calcografia Nazionale di Roma, 1992; Mole Vanvitelliana di Ancona, 1998; Institut Mathildenhöhe di Darmstadt, 2005; Scuderie Aldobrandini di Frascati, 2006. Dal 1995 è membro dell'Accademia Nazionale di San Luca. Nel 1979 organizza e realizza per il comune di Roma la mostra “L’avanguardia polacca 1910-1978”, al Palazzo delle Esposizioni. Negli anni Ottanta Perilli partecipa alla realizzazione di “Retina”, rivista degli artisti, dove pubblica il manifesto Teoria dell’irrazionale geometrico. Una sua ampia mostra retrospettiva, dal titolo “Achille Perilli, continuum 1947-1982”, è allestita al Palazzo dei Congressi della Repubblica di San Marino.  Successivamente espone in una mostra retrospettiva degli anni 1969/1984 al Paris Center di Parigi dal titolo “Achille Perilli. L’irrazionale geometrico”. Nelle opere degli anni Novanta il linguaggio di Perilli si rafforza ulteriormente in un cromatismo acceso, ilare, vivace e brillante: le forme si sviluppano in condizione bidimensionale, espandendosi nello spazio della tela e acquistando strutture di grande eleganza e movimento. Le opere di Perilli si qualificano in una direzione assolutamente astratta e al contempo si articolandosi cromaticamente lasciano che il colore possa argomentare e aiutare l’emergere e l’esprimersi stesso delle forme.