GASTONE NOVELLI
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BIOGRAFIA
Gastone Novelli nasce nel 1925 a Vienna da Margherita Mayer von Ketschendorf e Ivan Novelli. Nel 1943, a soli diciott’anni, partecipa alla Resistenza, viene arrestato, incarcerato e torturato. Condannato a morte, la pena viene commutata in carcere a vita grazie all’intervento della madre e viene liberato all’ingresso delle truppe alleate a Roma il 4 giugno 1944.
Nel 1945 si trasferisce a Firenze dove si laurea in Scienze Politiche e Sociali. Nel 1948 compie il suo primo viaggio in Brasile, dove ha inizio la sua attività di artista. Nel 1950 rientrato in Italia, tiene la sua prima personale al Teatro Sistina di Roma, dove espone una serie di dipinti riconducibili a una matrice espressionista. All’inaugurazione è presente Enrico Prampolini, fondatore dell’Art Club.
Dal 1950 al 1954 risiede in Brasile, dove si dedica a molteplici attività. Sposta la sua ricerca pittorica nell'ambito dell'astrazione geometrica anche attraverso la conoscenza di Max Bill e la rivelazione dell’opera di Paul Klee. Si dedica alla produzione di ceramiche, alla realizzazione di allestimenti e all’insegnamento. Tiene mostre personali e partecipa alla I e alla II Biennale di San Paolo.
Nel 1955 si stabilisce a Roma e si inserisce rapidamente nell'ambiente culturale della città, grazie all’amicizia con Emilio Villa, attraverso cui conosce Corrado Cagli. Entra in contatto con Achille Perilli, con il quale inizierà un sodalizio che durerà molti anni. In quel periodo Novelli sperimenta diverse tecniche, come la pittura a spruzzo, già utilizzata da Cagli, e la fotografia diretta, già utilizzata in Italia da Luigi Veronesi e da Bruno Munari.
Nel 1956 Corrado Cagli presenta la sua prima monografia. Il 1957 per Novelli è un anno fondamentale: compie molti viaggi a Parigi, dove incontra Tristan Tzara, André Masson, Man Ray e Hans Arp; tiene una personale alla galleria La Salita di Roma, dove espone delle opere nuove, di chiara ascendenza informale; fonda, con Achille Perilli, la rivista "L'esperienza moderna", che uscirà in cinque numeri fino al 1959. Conosce Afro, di cui diviene assistente dal 1959 al Liceo Artistico di via Ripetta, e Cy Twombly. A partire dagli anni Sessanta incontra e frequenta Samuel Beckett, Georges Bataille, Pierre Klossowski, René de Solier e avvia una stretta amicizia con Claude Simon, Premio Nobel per la Letteratura nel 1985, che scriverà uno dei suoi ultimi libri, Le Jardin des Plantes (1997), sul rapporto di profondo scambio intellettuale e creativo con l’artista. Viaggia molto, in Francia, negli Stati Uniti, in Grecia, in Turchia e sue esposizioni personali vengono allestite sia in Italia che all'estero. La ricerca pittorica intanto si avvia verso un superamento dell'informale in chiave di segno e scrittura. Inizia a collaborare con gli scrittori della neo-avanguardia italiana, con i quali condivide la medesima tensione verso la sperimentazione linguistica.
Nel 1962 progetta e pubblica l’Antologia del possibile e nel 1964 è tra i fondatori della rivista “Grammatica”.
Nel 1963 acquista a Saturnia un terreno dove costruisce una casa, che diviene luogo di incontro di amici scrittori e artisti, fra cui Pietro Consagra, Alfredo Giuliani, Giorgio Manganelli, Gianni Novak, Elio Pagliarani, Toti Scialoja, Giulio Turcato. Alla fine dell’anno partecipa di nuovo alla Biennale di San Paolo nella sezione italiana organizzata dalla Biennale di Venezia. Questa mostra gli apre le porte alla sua prima partecipazione alla Biennale dove sarà invitato nel 1964 con una sala personale. Presentato da Nello Ponente, ottiene il premio Gollin. E’ la Biennale in cui trionfa l’arte americana, e durante la quale fa incontri importanti, in primis Robert Rauschenberg.
Nel 1965 La Galerie Thomas di Monaco e la Alan Gallery di New York ospitano sue personali. Del viaggio compiuto dall’artista in occasione di quest’ultima mostra rimangono sei lavori intitolati New York Notes, veri e propri appunti di viaggio con riferimenti, spesso ironici, alla scena artistica americana. Realizza Per una rivoluzione permanente (per Lev Trotsky) che preannuncia i quadri di chiara matrice politica, che negli anni successivi si ispireranno di volta in volta alla rivoluzione culturale, alle lotte di emancipazione del “sud del mondo”, in sintonia con il clima della contestazione.
Nel 1966 pubblica Viaggio in Grecia, volume che include scritti e incisioni tratti dagli appunti e dai disegni raccolti dall’artista durante i numerosi soggiorni nella penisola e nelle isole elleniche. Nel 1967 si trasferisce a Venezia. Il Museo di La Chaux-de-Fonds, la Galleria Semiha Huber di Zurigo e la Galerie Espace di Amsterdam gli dedicano delle esposizioni personali. È presente inoltre a importanti mostre collettive fra cui l’esposizione Recent Italian Painting and Sculpture al Jewish Museum di New York.
Nel 1968 viene invitato alla XXXIV Biennale di Venezia con una sala personale, ma per protesta contro l’intervento della polizia all’interno dei Giardini si rifiuta di esporre le sue opere rovesciandole contro le pareti.
In ottobre è a Milano dove inizia l’insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Brera. Muore il 22 dicembre per un collasso postoperatorio.