MARIO SCHIFANO
OPERE DISPONIBILI
FUTURISMO RIVISITATO 1972
SMALTI SU TELA E PERSPEX POLICROMO
CM. 98 X 118
ARCHIVIO MARIO SCHIFANO ROMA
DISEGNO PER ESTERNO 1962
TECNICA MISTA SU CARTA
CM. 69 X 97
ARCHIVIO MARIO SCHIFANO ROMA
EVERGREEN 1989-1991
SMALTI E ACRILICI SU TELA
CM. 130 X 150
ARCHIVIO MARIO SCHIFANO ROMA
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BIOGRAFIA
Figlio di un archeologo responsabile degli scavi a Leptis Magna in Libia, dopo un apprendistato al Museo Etrusco di Villa Giulia esordisce nel 1960 con una mostra alla Galleria La Salita di Roma presentata da Pierre Restany: Cinque pittori romani: Angeli, Festa, Lo Savio, Schifano, Uncini.
Attira subito l’interesse della critica realizzando quadri monocromi che offrono l’idea di uno schermo fotografico che in seguito accoglierà numeri, lettere, segnali stradali, i marchi della Esso e della Coca Cola. Firma un contratto in esclusiva con la gallerista americana Ileana Sonnabend.
Sue mostre personali vengono allestite a Roma, Parigi e Milano. Riceve i primi riconoscimenti: il Premio Lissone 1961, il premio Fiorino e La Nuova Figurazione, Firenze1963.
Nel 1962 espone alla Sidney Janis Gallery di New York nella mostra The New Realists. Interrompe il sodalizio con Ileana Sonnabend.
Nel 1963 compie il primo viaggio negli Stati Uniti dove frequenta Frank O’Hara, Jasper Johns, Andy Warhol.
Nelle sue opere iniziano ad apparire citazioni dalla storia dell’arte italiana e dal Futurismo. Dipinge i primi Paesaggi anemici che presenta alla Biennale di Venezia nel 1964. Risalgono a questo periodo i suoi primi lavori cinematografici, cortometraggi 16mm. in bianco e nero. Inizia una collaborazione in esclusiva con il gallerista milanese Giorgio Marconi che durerà fino al 1970. Partecipa a collettive internazionali, al Carnegie Institute di Pittsburgh nel 1964, nel 1965 alle Biennali di San Marino e di San Paolo del Brasile e al National Museum of Modern Art di Tokio.
Nel 1966 -1967 inizia le serie Ossigeno ossigeno, Tuttestelle, Oasi, Compagni, compagni.Nel 1967 presenta allo Studio Marconi di Milano il lungometraggio 16 mm. Anna Carini vista in agosto dalle farfalle.
Collabora con un gruppo di rock psichedelico: Le stelle di Mario Schifano. Uno dei loro concerti d’esordio, il 28 Dicembre 1967 al Piper Club di Roma, diventa il primo liveshow multimediale italiano.
Realizza tre film sperimentali in 35 mm.: Satellite, Umano non umano, Trapianto, e consunzione e morte di Franco Brocani.
Partecipa a una collettiva alla Galleria La Salita di Roma dove non espone dipinti ma proietta fotogrammi sulla guerra del Vietnam. Ed è proprio l’interesse per la storia contemporanea e il suo impegno civile che lo porta a una crisi ideologica e d’identità tale da dichiarare di voler abbandonare la pittura.
Pilotta (Salone delle Scuderie) di Parma ospita la sua prima importante retrospettiva, curata da Arturo Carlo Quintavalle.
Una crisi ideologica ed esistenziale lo costringe a periodi di isolamento nel suo studio dove realizza dei lavori reinterpretando Magritte, De Chirico, Boccioni, Cézanne, Picabia. Rifà le proprie opere degli anni sessanta nel ciclo Sintetico dall’Inventario.
Nel 1970 insieme allo scrittore Tonino Guerra si reca in America per i sopraluoghi del film Laboratorio umano, poi mai realizzato. Tornato in Italia, spazientito dai tempi lunghi delle produzioni cinematografiche, inizia la serie dei Paesaggi TV dove trasferisce su tela le immagini televisive con la tecnica dell’emulsione fotografica. Inizialmente sono i fotogrammi scattati negli Stati Uniti con le sale di trapianto cardiaco a Houston, i laboratori della Nasa, di Alamogordo e di Los Alamos, a essere oggetto di rielaborazione (daranno vita a opere come Pentagono, Medal of Honor, Era Nucleare). Poi inizia a rivisitare pittoricamente le immagini trasmesse dalla RAI e da altre emittenti televisive.
Nell’elaborazione di queste opere utilizza nuovi smalti industriali di grande brillantezza e trasparenza, capaci di asciugare con grande rapidità, consentendogli così anche una produzione molto più estesa.
Nel 1971 espone alla mostra Vitalità del negativo nell’arte italiana 1960-70, curata da Achille Bonito Oliva; sue personali si inaugurano a Roma, Parma, Torino e Napoli. Nel 1973 partecipa alla X Quadriennale di Roma e a Contemporanea, curata da Achille Bonito Oliva. Nel 1974 il Palazzo della Pilotta (Salone delle Scuderie) di Parma ospita la sua prima importante retrospettiva, curata da Arturo Carlo Quintavalle.
Una crisi ideologica ed esistenziale lo costringe a periodi di isolamento nel suo studio dove realizza dei lavori reinterpretando Magritte, De Chirico, Boccioni, Cézanne, Picabia. Rifà le proprie opere degli anni sessanta nel ciclo Sintetico dall’Inventario.
Nel 1976 è presente alla mostra Europa/America, l’astrazione determinata 1960-76 allestita presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Bologna.
Nel 1978 torna alla Biennale di Venezia con le serie Al mare e Quadri equestri, opere dipinte con estrema grazia e leggerezza che costituiscono l’esempio di una ritrovata freschezza creativa. Viene invitato a Arte e critica 1980, al Palazzo delle Esposizioni di Roma.
Nel 1981 partecipa all’esposizione Identité italienne al Centre Georges Pompidou di Parigi. Sono di questo periodo i cicli Architetture, Cosmesi, Biplani e Orti botanici.
Nel 1982 le sue opere partecipano alla rassegna Avanguardia/Transavanguardia alle Mura Aureliane di Roma. Marco Meneguzzo cura una sua personale alla Loggia Lombardesca di Ravenna. Concepisce una sequenza di dipinti di grandi dimensioni tra cui Biciclette e Ballerini. In quest’anno lo ritroviamo alla XL Biennale Internazionale d’Arte di Venezia.
Nel 1984 è invitato nuovamente alla Biennale di Venezia. In contemporanea Alain Cueff presenta ai Piombi il ciclo Naturale sconosciuto, dove emerge la sua particolare attenzione nei confronti della natura. Nascono così i Gigli d’acqua, i Campi di grano, le Onde e una serie di quadri realizzati con la sabbia per una mostra sui deserti in Giordania. Anche le tele donate a Gibellina per la ricostruzione artistica dopo il terremoto scaturiscono da questo nuovo impulso pittorico.
Nel 1985 a Firenze, in Piazza Santissima Annunziata, dipinge davanti a seimila persone la Chimera, un’opera monumentale di quattro metri per dieci che inaugura una rassegna sugli Etruschi.
Si sposa con Monica De Bei da cui ha il figlio Marco, e la sua pittura si fa più densa e ricca di suggestioni.
Nel 1988 la Galleria Adrien Maeght di Parigi inaugura la mostra Le secret de la jeunesse éternelle, un Faust dionysiaque.
Grande appassionato di ciclismo, è l’unico italiano che per due volte disegna la maglia gialla del Tour de France.
Nel 1989 è tra i protagonisti della rassegna Arte italiana del XX secolo, organizzata dalla Royal Academy di Londra. Sue personali sono allestite al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles e al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara.
Nel 1990, dopo un decennio di pittura intensa dove ha prodotto molti tra i suoi lavori più emozionanti, inaugura la riapertura del Palazzo delle Esposizioni di Roma con Divulgare, una rassegna di opere di dimensioni eccezionali elaborate con le prime tecnologie digitali. Le immagini riprodotte uniscono alla dimensione dell’inconscio la realtà filtrata dalla televisione. I grandi quadri rappresentano le nuove visioni satellitari, le urgenze ambientali, la guerra. Il suo impegno civile si estende realizzando dei lavori a sostegno delle campagne di Greenpeace, Acnur e di molte altre associazioni di volontariato.
Nel 1991 realizza la mostra Estroverso alla Galleria Mazzoli di Modena. Crea i bozzetti per la scenografia della Norma di Vincenzo Bellini per il Teatro Petruzzelli di Bari. La Biennale di Venezia del 1993, curata da Achille Bonito Oliva, gli offre una sala personale nella sezione Slittamenti.
Nel 1994 partecipa alla rassegna The Italian Metamorphosis, 1943-1968, organizzata al Solomon R. Guggenheim Museum di New York; nel 1996 espone in Spagna e in America Latina con la mostra Musa ausiliaria, un omaggio nei confronti della televisione.
Le opere di questi anni testimoniano il suo rinnovato interesse per la tecnologia. Nel 1996 la Stet-Telecom gli commissiona una nuova immagine della società in occasione della presentazione della rete internet sul territorio italiano. Schifano coglie immediatamente le possibilità del web che con il suo accesso illimitato estende le possibilità delle arti visive e la novità delle fibre ottiche che velocizzano la comunicazione, tanto da dedicargli un’opera che ne diventa il simbolo.
Si dedica alla fotografia ed espande e moltiplica la produzione di quadri seriali utilizzando la televisione come medium commerciale.
Nel 1997 partecipa a Minimalia, a Palazzo Querini Dubois di Venezia.
Muore a 63 anni il 26 gennaio 1998 dopo un infarto cardiaco nel suo studio di via delle Mantellate a Trastevere.
La sua ampia a smisurata produzione pittorica è rappresentata dall’Archivio Mario Schifano, fondato nel 2003 dagli eredi.
Mario Schifano mostre ed esposizioni personali selezionate
2023
Mario Schifano: The Rise of the '60s, Robert Olnick Pavilion, Magazzino New York;
Mario Schifano: il nuovo immaginario. 1960-1990, a cura di Luca Massimo Barbero, Gallerie di Italia, Napoli
2022
L’ultima guerra di Mario Schifano 1988-1998, a cura di Davide Dall’Ombra, Castello Gamba-Museo d’arte moderna e contemporanea, Châtillon (AO)
2018
MARIO SCHIFANO: POP ART, PERCHE’ ROMA?, a cura di Enrica Feltracco, Asolo (TV) – Museo di Asolo
2017
Mario Schifano nelle collezioni private e non solo, a cura di Peter Assmann, Sergio Pajola, Complesso Museale Palazzo Ducale – Mantova
2010
Laboratorio Schifano, MACRO, Roma
2009
Schifano 1934-1998, Musée d’art moderne, Saint-Etienne;
Schifano. Tutte STELLE, MdM Museum Porto Cervo-Arzachena
2008
Schifano. America Anemica, Palazzo Pigorini, Parma;
Schifano 1934-1998, Galleria nazionale d’arte moderna, Roma;
Schifano 1934-1998, Fondazione Stelline e Accademia di Brera, Milano;
Mario Schifano FINE delle trasmissioni, Fondazione Dino Zoli Arte Contemporanea, Forlì
2007
Mario Schifano: paintings 1960-1966, Sperone Westwater Gallery, New York
2006
Schifano 1964-1970. Dal paesaggio alla TV, Fondazione Marconi, Milano
2005
Schifano 1960-1964. Dal monocromo alla strada, Fondazione Marconi, Milano;
Deserts, Museo di Belle Arti, Marrakesh;
Big Paintings, Istituto Italiano di Cultura, Londra;
Deserts, Museo Archeologico, Crotone
2004
Gli anni Ottanta. Cartagine, Acropolium, Deserts, MACI – Museo d’Arte Contemporanea Isernia, Isernia
2003
Mario Schifano 1960-1965, Galleria Zonca & Zonca, Milano
Deserts, Museo Archeologico, Tripoli
2002
Paesaggi TV, Galleria Gió Marconi, Milano
Viaggio-incontro con Schifano, Palazzo dell’Arengario, Monza
2001
MarioSchifanotutto, Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma
1999
Arte istantanea, Arte Contemporanea Antonio Colombo, Milano;
Musa ausiliaria, Centro Cultural Casa de Vacas, Madrid;
Musa ausiliaria, Universidad de León, Ateneo Cultural El Albeitar, León;
Musa ausiliaria, Centrum Sztuki Wspólczesnej, Zamek Ujazdowski, Varsavia
Musa ausiliaria, Muzeum Archeologiczne, Cracovia
Io sono infantile, Palazzo Magnani, Reggio Emilia
Musa ausiliaria, Italsky Kulturni Institut, Praga
Musa ausiliaria, Universität für Angewandte Kunst, Vienna
1998
Quattordicimila giorni e oltre, Studio Casoli, Roma
Sognato acquerello dipinto a smalto, Galleria Zonca & Zonca, Milano
Per esempio, Museo di Capodimonte, Napoli
Opere 1957-1997, Galleria Comunale d’Arte, Palazzo Sarcinelli, Conegliano
Per esempio, Palazzo Rancani Arroni, Spoleto
Musa ausiliaria, Museo de Arte Carrillo Gil, Città del Messico
Musa ausiliaria, Centro Wifredo Lam, L’Avana
Musa ausiliaria, Fondo Cultural Cafetero, Museo del Siglo XX, Bogotà
Musa ausiliaria, Palacio de Abrantes, Universidad de Salamanca, Salamanca
1997
Musa ausiliaria, Museo Nacional de Bellas Artes, Buenos Aires
1996
Deserti, Galleria Ruggerini & Zonca, Milano
Museo d’Arte Moderna, Ankara
Museum of Fine Arts, Malta
Musa ausiliaria, Fundaçao Memorial de América Latina, San Paolo del Brasile
1994
Reperti. Segreto di eterna giovinezza, Museo Civico, Chiusa
Yurakucho Art Forum, Tokyo
1993
Udienza, Galleria Mazzoli, Modena
1992
Tridente sette. Mediterranea, Galleria Anna D’Ascanio, Roma
Museo Etrusco, Tarquinia
Centre d’Art Contemporain, Saint-Priest
1991
Venezioso, Bugno & Samueli Art Gallery, Venezia
Galleria Mazzoli, Modena
1990
Divulgare, Palazzo delle Esposizioni, Roma
Mario Schifano. Una collezione ’60/70, Studio Marconi, Milano
1989
Inventario con anima e senz’anima, Padiglione d’Arte Contemporanea, Ferrara
Palais des Beaux-Arts, Bruxelles
1988
Galleria Pio Monti, Roma
Indicazioni, Palazzo Guasco Gallarati, Alessandria
Verde fisico, Tour Fromage, Aosta
Inossidabile, Chiesa di Santa Maria Impensole, Auditorium di San Domenico, Narni
Cielo-mare-terra, Galleria Cesare Manzo Siniscola, Pescara
Le secret de la jeunesse éternelle: un Faust dionysiaque, Galerie Adrien Maeght, Parigi
1987
Professione pittura, ex Stabilimenti Peroni, Roma
Professione pittura, Fondazione Michetti, Francavilla al Mare, XXXIX Premio Michetti
Galerie Eva Poll, Berlino
Perdita d’occhio, cento per settanta, Galleria Mazzocchi, Parma
1986
Galleria Lucio Amelio, Napoli
Villa Arson, Nizza
San Martin, Buenos Aires
1985
Mario Schifano LIVE, Piazza Santissima Annunziata, Firenze
Galleria Mazzoli, Modena
Musée Saint-Pierre art contemporain, Lione
Galerie Lavrou, Parigi
Galerie Kiki Mayer, Düisseldorf
Museo Italo Americano, San Francisco
1984
Studio Ennesse, Milano
Museo Civico d’Arte Contemporanea, Ghibellina
Naturale sconosciuto, Palazzo delle Prigioni Vecchie, Venezia
1983
Opere recenti, Galleria Bergamini Diarte, Milano
Galleria Mazzoli, Modena
Ipotesi, concetto documento, XXVI Fiera di Argenta, Argenta
Annina Nosei Gallery, New York
1982
Galleria Tucci Russo, Torino
L’immagine approssimativamente, Pinacoteca Comunale Loggetta Lombardesca, Ravenna
Un Narciso ‘dolens’, Galleria Comunale, Morciano di Romagna
Approssimazioni. Un ciclo di architetture di Mario Schifano, Galleria Vigato, Alessandria
1981
Cosmesi, Studio Soligo, Roma
Galleria De’ Foscherari, Bologna
1980
Viaggiatore notturno. Collages, disegni, serigrafie, fotografie, film, Istituto Nazionale per la Calcografia, Roma
Mario Schifano 1970-1980. Laboratorio umano e pittura, Galleria Comunale d’Arte Moderna, Palazzo del Ridotto, Cesena
1979
Palazzo dei Diamanti, Galleria Civica d’Arte Moderna, Ferrara
1978
Capolavoro sconosciuto, Galleria La Tartaruga, Roma
Galleria Ugo Ferranti, Roma
AAM Architettura Arte Moderna, Roma
Galleria La Bussola, Torino
Galleria Mazzoli, Modena
Schifano fotografo. Diario di viaggio di Nancy Ruspoli, Università degli Studi, Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Parma
1977
Galleria Pero, Milano
Galleria Forma, Genova
Galleria Peccolo, Livorno
1976
Documenti. La tendenza pop, una situazione italiana. Mario Schifano, Galleria Civica d’Arte Moderna, Modena
Galleria Niccoli, Parma
1975
La pittura come macchina del desiderio. Mario Schifano 1960-62, Galleria D’Alessandro-Ferranti, Roma
Inventario, Galleria Sangallo, Firenze
Mario Schifano 1960-1970, Galleria La Chiocciola, Padova
Galleria Plurima 1, Udine
1974
Mario Schifano 1960-1970, Studio Marconi, Milano
Studio Nino Soldano, Milano
Università degli Studi, Istituto di Storia dell’Arte, Salone delle Scuderie in Pilotta, Parma
Galleria Lia Rumma, Napoli
Galleria La Bussola, Bari
1973
Galleria Il Gabbiano, Roma
Galleria La Steccata, Parma
Galleria Il Punto, Torino
Galleria Lia Rumma, Napoli
1972
Studio Soligo, Roma
Galleria L’Uomo e l’Arte, Milano
1970
Studio Soligo, Roma
Paesaggi TV, Studio Marconi, Milano Galleria Il Centro, Napoli
Galleria La Città, Verona
Galleria Arte Studio, Macerata
1969
Galleria La Chiocciola, Padova
1968
Compagni compagni, Studio Marconi, Milano
Galleria Il Minotauro, Brescia
1967
Galleria La Tartaruga, Roma
Tuttestelle, Studio Marconi, Milano
Galleria Stein, Torino
Galleria La Bertesca, Genova
Galleria Stefanoni, Lecco
Galleria Scipione, Macerata
1966
Inventario con anima e senza anima, Studio Marconi, Milano
Galleria Il Canale, Venezia
Galleria Il Punto, Torino
Galleria Stein, Torino
1965
Galleria La Tartaruga, Roma
Galleria Odyssia, Roma
Studio Marconi, Milano
1964
Galleria Odyssia, Roma
Galleria L’Ariete, Milano
Galleria Il Punto, Torino
Odyssia Gallery, New York
1963
Galleria La Tartaruga, Roma
Schifano. Tutto, Galleria Odyssia, Roma
Galleria L’Ariete, Milano
Galerie Sonnabend, Parigi
1961
Galleria La Tartaruga, Roma
1959
Galleria Appia Antica, Roma