NINO FRANCHINA
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BIOGRAFIA
Nato a Palmanova (UD) nel 1912 da genitori siciliani, l’artista cresce a Palermo dove frequenta l’Accademia di Belle Arti e si diploma in scultura. Nel 1934 entra a far parte del Gruppo dei Quattro con Renato Guttuso, Giovanni Barbera e Lia Pasqualino Noto ed espone le proprie opere alla Galleria del Milione di Milano. Nella città lombarda vive per quasi un anno tra il 1936 ed il 1937 prima di trasferirsi a Roma dove, nel 1938, conosce la futura moglie Gina Severini, figlia del celeberrimo artista futurista Gino Severini. Nel 1947 aderisce al “Fronte nuovo delle arti” ed espone alla Galleria della Spiga e alla prima Biennale veneziana del dopoguerra (1948). Gli anni ’50, vissuti tra l’Italia e Parigi, costituiscono per lui il momento della consacrazione all’astrattismo che culmina con la vittoria, nel 1957, del concorso per il Monumento a Paisiello a Taranto, opera che non verrà mai eseguita. Nel 1960 installa sul lungomare di Genova la scultura “Commessa 60124” e due anni dopo partecipa, insieme ai più importanti scultori internazionali dell’epoca, alla mostra “Sculture nella Città” svoltasi a Spoleto. Nel 1965 esegue, per il Festival di Spoleto, un grande plastico scenografico per il balletto “Le Testament” su musica di Ezra Pound e coreografie di J. Butler. Nel 1970 riceve una commissione, a Losanna, dagli Stabilimenti Castolin per l’esecuzione di un monumento che sarà disposto all’ingresso principale della sede della società.
Il suo successo viene ulteriormente consacrato dalle sale personali alle Biennali di Venezia del 1966 e del 1972. Nel 1981 progetta per la cittadina siciliana Gibellina l’opera in cemento “Labirinto”.
Muore a Roma nel 1987.
Le sue opere sono conservate alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Palermo e di Roma e presso alcune delle più rilevanti collezioni private (Prada).